L’Arena.
Venerdi 25 Maggio 2018
Che Sorpresa La Salome-Karbeli
Angela Bosetto
“Lo studio della partitura, l’umiltà, una grande voce: il soprano georgiano si erge a protagonista assoluta.
…La sorpresa è stata la Salome di Madina Karbeli la quale, dopo anni di regolare presenza verpnese come spalla, è divenuta protagonista assoluta grazie al debutto in uno dei ruoli sopranili più ardui del Novecento. Una sfida che il soprano georgiano ha vinto con lo studio minuzioso della partitura di Strauss ma anche con l’umiltà di donarsi completamente al personaggio e allo spettacolo. Sfruttando I vantaggi di una voce eburnean (capace di prodursi tanto in filati eterei quanto in acuti svettanti) e del giusto physique du role, la Karbeli ha restituito una principessa fragile e maliziosa, sospesa fra paura e desiderio, barlumi d’immocenza perduta e temibili scatti felini. Una Salome letale perchè imprevedibile, adolescente che si abbandona al delirio amoroso. Bellissima la resa estetica della frase “Ah! Ah! Jochanaan, Johanaan, du warst schön” durante il Liebestod (a rovescio) conclusivo. Applausi finali per tutti e ovazione per lei.”
Ieri, Oggi, Domani Opera
Francesco Lodola
“Debuttare un ruolo con a disposizione una sola recita, è come fare bungee jumping: un rischio esaltante, ma pur sempre un rischio. Mettiamo pure che il ruolo in questione sia uno dei più complessi e ricchi del repertorio sopranile. Ne risulta una sfida davvero ardua. Madina Karbeli però è riuscita a vincere tutto questo e a ritrarre una Salome di grande spessore. Conoscevamo già il soprano georgiano, per aver interpretato ruoli di fianco sia al Filarmonico che in Arena. Ricordiamo ancora la sua brillante Lisa ne “La Sonnambula” di due anni or sono. Ora ritrovarla nei panni della principessa giudaica è davvero sorprendente. La sua voce ha dei tratti metallici, un po’ “astrali”. La sua è una fanciulla piena di sfumature, pianissimi e filati, accenti sussurrati, ma anche frasi stentoree e imperiose “cascate” di suono. La Karbeli sfrutta la sua interessante vocalità (come faceva Catherine Malfitano) per ritrarre una creatura fatalmente insinuante. A questo si aggiunge una presenza scenica perfetta, minuta, fragile, ma dal fascino mortale. Usciamo da teatro con il desiderio di ascoltarla ancora.”
I teatri del Est
Andrea Merli
“La Karbeli, già nota per aver partecipato in piccoli ruoli proprio in Arena, non ha perso l’occasione per mettere in evidenza le sue notevoli qualità vocali ed interpretative, inserendosi perfettamente nello spettacolo e dando grande credibilità scenica al difficile personaggio. La sua vocalità è di soprano lirico, ma ciò che le ha giovato è stata soprattutto la peculiare caratteristica timbrica, che pur svettando in acuto a piena voce e con ricchezza di armonici, capace di sovrastare il pesante ordito orchestrale, e di piegarsi anche in preziosi pianissimi, conserva un tocco di leggerezza a tratti anche infantile, idoneo alla psicologia di un personaggio che avrebbe dato filo da torcere a Sigmund Freud, per la perversione frigida e necrofila, per la più o meno cosciente capacità di turbare chi la circonda. E dunque il soprano ha affilato le armi della seduzione, senza riuscire a scalfire la marmorea rigidità del Battista, impersonato dal massiccio e potente baritono scandinavo Frederik Zetterstrom, dalla voce imponente, e quindi nei confronti del libidinoso e incestuoso patrigno Erode, assai ben cantato e recitato dal tenore olandese Kor-Jan Dusseljee. Nel finale, travolgente e trascinante, l’è riuscito infine di provocare un brivido di raccapriccio nel realistico abbraccio e bacio alla testa del decollato Giovanni. Particolarmente abile pure nella fatidica “danza dei sette veli”, risolta con la partecipazione di un’immagine sdoppiata di sé stessa e con altre due danzatrici dall’atteggiamento saffico che la scioglievano dalle bende, si è poi sottomessa all’amplesso col patrigno che, preso dalla foia libertina, le ha pure strappato la veste lasciandola a seno (perfetto, va sottolineato) nudo...…Il pubblico, non molto numeroso ma assai partecipe, ha decretato alla fine un caloroso successo attardandosi negli applausi, specialmente diretti alla brava protagonista.
"Soprano Madina Karbeli’s Adina had all it takes. Presence, comely looks and a very beautiful voice of crystalline clarity, which remained steady and sweet-toned even in the highest coloratura passages."
Times of Malta